Una gran pioggia
Aveva piovuto una gran pioggia, a scrosci tutto il giorno. Il rumore delle auto sulla strada sotto casa era diverso. Anche i movimenti delle persone erano diversi dai giorni prima. La panetteria di fronte a casa, specializzata in pane ad altissima percentuale di burro, aveva però avuto le solite piccole code di clienti, tutti con l'ombrello.
Il mare dietro la panetteria era rimasto grigio tutto il giorno. La strada sotto casa si riempiva e svuotava di auto con un ritmo irregolare, senza nessuna relazione apparente con il semaforo poco più in là. La coppia di gattini che il giorno prima erano sbucati da un garage pieno di caos dovevano essere rimasti rintananti tutto il giorno.
Mentre lavoravo, avevo seguito l'andamento della giornata dalla scrivania affacciata proprio sul finestrone che riempiva di luce l'appartamento. Ogni tanto aprivo di qualche centimetro una delle ante scorrevoli per fare entrare i suoni.
Dopo il buio, che era arrivato presto come al solito, tutto si era calmato. Niente più pioggia, pozzanghere liscie, niente vento. Allora, ho approfittato di una improvvisa voglia di mochi per fare un lungo giro nel quartiere. Trovo anche una pasticceria, che avrebbe poi chiuso di lì a poco.
È quando passo dietro al ristorante illuminato che penso per l'ennesima volta che fotografare la notte mi piace molto. Dev'essere per via, mi dico, di come le cose risaltano, per via che le luci compongono delle scene. Che tutto quel nero intorno mi mette una tranquillità attesa, una serenità riconoscente.
- Fotocamera: X-T2
- Obiettivo: XF18-135mmF3.5-5.6R LM OIS WR
- 32.6mm
- ƒ/4.3
- 1/10s
L'angolo della posta
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