Molte volpi

Ho incontrato parecchie volpi, quest'anno. Molte, se vado indietro di un intero anno.

Un paio, mi son rimaste impresse, facevano la lotta in mezzo alla strada, nell'altra corsia, ma anche quando ho rallentato e ho fermato l'auto di fianco a loro, hanno continuato ancora per qualche minuto. Poi, come se noi non ci fossimo, come se nessuna auto si fosse fermata, perché anche qualcun'altro che veniva in senso opposto si era fermato per lasciar fare alle volpi quel che stavano facendo. Dopo qualche minuto di stridii, grida paurose, morsi, prese, rotolamenti e capriole si sono spostate nel bosco e sono sparite.

Forse era la stagione dell'amore, non lo so: non sono un etologo, ma mi sarebbe piaciuto.

In Giappone, un pomeriggio, dopo aver fatto il bagno in un onsen nel mare, una situazione surreale: era un mare di onde piuttosto grosse, ma queste due vasche, con la bassa marea, venivano a trovarsi a pelo d'acqua. In una c'erano alcune famiglie, nell'altra, più piccola, i soliti autoctoni che si tirano un po' indietro quando ti immergi e fanno spazio, che l'onsen è di tutti, anche di chi arriva da lontano e passava soltanto. È di tutti anche se è del mare, soprattutto se è nel mare.

Tornando abbiamo scelto di fare la strada dei boschi e incontrato questa volpe: ci fissava, abituata, sembrava aspettasse.