Wifi: open
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Wifi: open

Da quando sono stato in Asia l'ultima volta, nel 2007, è cambiato tutto. C'è l'internet dappertutto. Le case dove soggiorniamo, pur in campagna, di solito, hanno una connessione, ci si lavora senza intoppi. I ristoranti, perlopiù, hanno il wi-fi, gratis, un genere di prima necessità al pari dell'acqua, che qui è sempre disponibile, fresca, e se non ci hai già pensato tu, la portano sul tavolo ancora prima di chiederti cosa vuoi.

Anche la mia connessione è cambiata: non l'avevo, l'ultima volta che sono stato in Asia. Ora, ho comprato una e-SIM, giapponese, la sera prima di partire e, voilà, problema risolto.

Anche la mia (dis)connessione con la lingua del luogo è diversa. È rilassante stare in mezzo a segni che non posso decodificare: prima di partire, ho deciso di non studiare il giapponese, quasi niente, proprio quel minimo di parole di base, ma non scritte, solo parlate. Volevo lasciare spazio, per un po', a quella sensazione di defaticamento cognitivo che mi arriva dal non poter leggere. Ho visto, anni fa, le fotografie di un fotografo che, dopo aver scattato, rimuove tutte le scritte dalle foto, ma lascia lì gli spazi che le scritte occupano: la quantità di vuoto che ne viene fuori è sorprendente.

Poi c'è l'intelligenza artificiale, in tasca: con il telefono, apro l'applicazione di traduzione, inquadro la scritta e, in sovraimpressione, appaiono le parole, tradotte in una lingua che conosco. È scomodo, ma funziona, ed era impossibile. Anche ora, a farlo, certe volte sembra di stare nel futuro. E poi ci sono quelle per identificare le piante, dalle foto delle foglie, o dei fiori, a volte dei tronchi, una traduzione anche questa, a pensarci. Le applicazioni con le mappe, anche quelle, in fondo, traducono il mondo reale in mappa.

In questa melassa elettromagnetica di connessione benvenuta e perenne, devo fare uno po' di sforzo, ogni tanto, ma poi me lo ricordo: sono qui perché una mappa non è il territorio, due kanji sono più che una parola da leggere, e ogni pianta fa il rumore del bosco.

  • Fotocamera: X-T2
  • Obiettivo: XF18-135mmF3.5-5.6R LM OIS WR
    • 20.8mm
    • ƒ/4
    • 1/60s

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Pubblicata il 7 luglio 2024

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Pubblicata il 11 luglio 2024

Sono Silvano Stralla. Faccio lo sviluppatore, mi piace fare fotografie e pedalare biciclette.
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