Mentre tornavo a casa
Mentre tornavo a casa da Londra, l'aereo passava alto sopra una spessa coltre di nubi (come scrivono nei romanzi).
Era per davvero una coperta: alla partenza, il cielo era grigio, era stato grigio fin dal mattino. Quando l'aereo ha iniziato a salire, il panorama sotto di noi si è impastato sempre di più, fino a diventare un'immagine sfocata e indistinguibile.
Ero seduto nel posto più a destra della fila, in corrispondenza di un finestrino che ha guardato per buona parte del viaggio verso ovest.
Quando il sole ha iniziato a scendere avevamo già forato la coperta di nuvole e ci siamo trovati dall'altro lato. Le ombre si sono allungate, e di molto. I colori sono cambiati. Anche a bordo, mi è sembrato di sentire, si è allentata quella tensione leggera che accompagna i voli come un ronzio di fondo.
Le nuvole, da sopra, hanno preso forme nuove: all'inizio erano piatte, poi sotto di noi è apparsa una distesa di imbottitura per cuscini, faceva pensare ad un enorme divano in costruzione, di cui non si vedeva la fine.
Il sole si è abbassato sempre di più e... ne parliamo domani, dai.
- Fotocamera: X-T2
- Obiettivo: XF18-135mmF3.5-5.6R LM OIS WR
- 26.6mm
- ƒ/5.6
- 1/350s
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