Il Giappone in treno
Ci siamo mossi parecchio in treno, durante questi mesi in Giappone.
Quel che sapevo prima, era che i treni giapponesi sono tanti, sempre in orario, a volte esteticamente curiosi.
Ho scoperto prendendoli che i treni sono un pezzo grosso di questa società: più che un mezzo di trasporto, sembrano un elemento di aggregazione. Hanno nomi propri.
Sono tanti e dovunque: in treno si arriva almeno vicino a qualsiasi luogo. Sono silenziosi, dentro: se è l'ora di pranzo, parecchie persone mangiano e, se sono in gruppo, chiacchierano; altrimenti, di solito, regna un silenzio non forzato, collaborativo, direi.
Semplificando la tassonomia, qui i treni sono di tre categorie. Ci sono, da molti anni, i treni proiettile, gli shinkansen, che si diramano dalle stazioni centrali delle grandi città e coprono il Giappone nel tempo di un sonno o poco più: sono affusolati, hanno musi lunghi e scolpiti, muscolari come animali meccanici fatti apposta per bucare il vento: quando arrivano al binario, la prima volta, sembra la scena al rallentatore di un film silenzioso. All'estremo opposto dello spettro ci sono i treni locali: sono uno o due vagoni, viaggiano su linee a binario singolo, si inerpicano e bucano foreste dove sei sicurə che Totoro ti sta aspettando in stazione. E poi ci sono gli altri, tanti, tantissimi treni: hanno nomi propri e pagine Wikipedia dedicate: sono comodi, a volte comodissimi, hanno nomi da cui si intuisce che, oltre che di utilità, c'è di mezzo una questione d'affetto.
Dal finestrino, troppo spesso perché sia un caso, capita di vedere persone ferme, con la macchina fotografica montata sul treppiedi, pronte a scattare quando il treno entra nell'inquadratura. Trainspotter, li chiamerrebero forse gli anglofoni, ma quel film ha occupato da tempo quello spazio semantico, insieme a un grande pezzo dell'immaginario collettivo e, allora, forse, quelle sono solo persone a cui piacciono i treni.
Fanno i passaggi a livello, questi treni che solcano il Giappone in ogni senso: ne fanno moltissimi, per me, abituato a vivere in luoghi dove i passaggi a livello sono una specie in via d'estinzione.
- Fotocamera: X-T2
- Obiettivo: XF18-135mmF3.5-5.6R LM OIS WR
- 18mm
- ƒ/3.5
- 1/60s
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