Barcellona, Aeroporto
Gli aeroporti si portano sempre dentro quel non se ché di nostalgia. O no? A me succede: mi ritrovo nostalgico mentre sono lì che aspetto di partire-per-partire o di partire-per-tornare. Intanto sono lì, e aspetto.
Sarà per quella questione dei nonluoghi: anche gli altri nonluoghi fanno lo stesso effetto — autostrade troppo larghe, centri commerciali nel mezzo del nulla, lo spazio davanti all'ascensore senza uno spatifillo che purifichi l'aria.
E poi c'è quell'altra questione: quella che appena salgo su un aereo si accende alla base dello stomaco quel senso di meraviglia per il fatto che, a forza di tentativi e grazie a una certa perseveranza, sappiamo volare. E quel senso di meraviglia io me lo tengo ben stretto: ogni volta che compare, saluto, ringrazio riconoscente e lascio che torni a rintanarsi chissadove.